A Portici Nicola Marrone nomina la Giunta, nel Pd si consuma l’ennesima faida interna
Portici – Varata la nuova Giunta comunale. Lo scorso 29 giugno, il neosindaco Nicola Marrone ha ufficializzato la “squadra” di assessori designata a guidare la nuova macchina comunale. Soltanto sette le cariche assegnate (sulle dieci previste dall’attuale normativa), legittimate, poi, solo lo scorso 9 Luglio, con l’attribuzione ufficiale delle deleghe. Tra i “volti noti” della politica porticese spicca la figura dell’avvocato Antonio Pignalosa (Rinnovamento Democratico Adesso), ex assessore al Commercio della Giunta Cuomo, e attuale vice-sindaco con delega alla pubblica istruzione. Il rinnovamento tanto inseguito dal progetto del nuovo sindaco si intravede, più che nei nomi, nella rappresentanza femminile della nuova Giunta. Due le “assessore” scelte: l’ex consigliera comunale Adele Scarano (SeL), e l’architetto Stefania Caiazza, a cui sono stati assegnati rispettivamente l’assessorato al Turismo e allo Sviluppo, e quello all’Urbanistica. L’ingegnere Raffaele Cuorvo (PSI), invece, è il nuovo assessore alle Politiche socio-sanitarie; mentre è stato riconfermato ai Verdi, nella figura dell’architetto Natale Barile, l’assessorato all’Ambiente. All’ex consigliere comunale ‘d’opposizione’, Antonio Solina (UdC), spetterà, invece, il delicato ruolo di assessore alla Sicurezza. Antonio Martucci, tecnico della Regione Campania e uomo di fiducia del ‘sindaco-magistrato’, è stato nominato, infine, assessore alla Municipalità e alle Risorse Umane. La composizione della nuova Giunta, decisa a poco meno di un mese dall’elezione del nuovo sindaco, pare abbia provocato i primi malumori all’interno della maggioranza: con i giovani di “GO!” (Giovani Organizzati) ‘rimasti’ piuttosto delusi dall’esclusione alla nomina di assessori, dopo i tanti voti ottenuti alle recenti amministrative. Sul versante opposto della politica, o meglio, del centrosinistra porticese, il PD è ancora alle prese con la delusione per la recente sconfitta elettorale. Dopo le polemiche andate in scena sul social network “Facebook” tra l’ex sindaco, Enzo Cuomo, e il candidato a sindaco, Giovanni Iacone (descritto come un candidato “troppo di apparato”), e tra quest’ultimo e Amedeo Cortese (ex capo-gabinetto durante la precedente amministrazione, a cui l’ex membro del CdA della Gori ha detto: “quanto ai calci in culo, io l’ho presi dall’elettorato, e questo ci può stare, tu l’hai presi anche da me per poter sedere comodamente in un ufficio, e percepire per molti anni uno stipendio con soldi pubblici”), pare si abbia intenzione di ‘ristrutturare’ l’intero partito. I primi passi dovrebbero essere: puntare sui giovani, ed espellere i “traditori”, e i dissidenti delle recenti amministrative.
Dario Striano
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