Arpac, M5S: Dalla calza del commissario spunta l’assunzione di nuovi dirigenti
“Abbiamo trasmesso una diffida al presidente De Luca e all’assessore all’Ambiente Bonavitacola per segnalare e contrastare la delibera del 4 gennaio 2017 ad opera del commissario dell’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania, che stabilisce un significativo incremento del fabbisogno del personale dell’agenzia”. Lo denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà che attacca: “Si approva un fabbisogno triennale per l’Arpac di varie figure professionali senza fornire alcuna motivazione e criteri su cui si basa tale previsione in spregio alla legge regionale”. “Ciò che colpisce della delibera dai noi ribattezzata dell’Epifania – sottolinea Muscarà – è il non riferimento ai costi e all’aggravio di spesa per gli incrementi del personale da immettere nell’agenzia”. “Voglio ricordare che l’Arpac è quell’agenzia per la Protezione Ambientale della Campania che per mancanza di risorse è sprovvista di una rete capillare per i rilievi degli inquinanti – insiste la consigliera – mentre poi alla chetichella si caricano dalla notte al giorno ingenti costi senza neppure menzionarli nel bilancio di previsione per lo stesso triennio 2017-2018 deliberato qualche giorno fa”. “Anziché prevedere una progressiva razionalizzazione della spesa con una riduzione del numero dei dirigenti – spiega – il commissario dell’Arpac tira fuori dalla calza della befana addirittura un incremento degli stessi del 10 % contraddicendo un’altra delibera del 17 febbraio 2014 dove si riduceva il fabbisogno ulteriormente di 50 unità”. “Contraddizioni che diventano paradossi – fa notare la consigliera Muscarà – se si considera che con il nuovo incremento in Arpac si giunge a un totale calcolabile di 110 dirigenti su 720 non dirigenti insomma c’è un dirigente per ogni 6.5 non dirigenti”. “Per queste ragioni come Movimento 5 Stelle abbiano ritenuto opportuno e urgente – conclude Muscarà – diffidare il presidente De Luca e l’assessore Bonavitacola ad intervenire e procedere agli opportuni approfondimenti ed impedire che la delibera diventi esecutiva”.
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