Lungomare di Portici: spiagge riaperte e messe in sicurezza. E intanto una legge (dalle tante zone d’ombra) fa tornare balneabile il mare.

12939355_1071639896226676_1156651557_nLungomare di Portici: come promesso dal sindaco Nicola Marrone, spiagge riaperte e messe in sicurezza fino a quando non riprenderanno i lavori per la riqualificazione del waterfront: “Ieri è stato compiuto l’ultimo step di messa in sicurezza del cantiere che ha interessato 500 metri di scogliera – ha dichiarato il consigliere Pasquale Sannino, riuscito nell’ardua impresa di portare in strada, tra le gente, il sindaco-magistrato per promettere la riapertura delle spiagge durante la raccolta firme organizzata dal Movimento Uniti per Portici insieme agli attivisti dello storico Comitato Lungomare di Portici -. In vista della prossima stagione estiva il litorale sarà completamente fruibile ai cittadini fino a quando non riprenderanno i lavori per ultimare il restyling del tratto di costa che collega il Granatello al Museo Storico di Pietrarsa. Credo che nel giro di un mese, non appena la Regione Campania approverà il bilancio, ripartiranno le operazioni di riqualificazione. E intanto, come promesso, stiamo studiando un piano per permettere l’apertura delle spiagge durante tutta la stagione nonostante i lavori. Vogliamo garantire un’Estate dignitosa a tutti coloro che decideranno di restare a Portici o comunque godersi per qualche giorno il nostro litorale“.

E intanto una legge dalle tante zone d’ombra fa tornare balneabile il mare delle Mortelle. Come l’anno scorso, due anni e tre anni fa. Il Sindaco Nicola Marrone nella giornata di ieri ha infatti firmato l’ordinanza di revoca del divieto di balneazione nel mare antistante la spiaggia libera ‘Le Mortelle’ a seguito delle analisi effettuate dall’Arpa Campania: “Da precedenti controlli effettuati dall’Arpac il mese scorso, – dice il primo cittadino – probabilmente per un gioco di correnti marine, si rese necessaria l’ordinanza di divieto alla balneazione. Alla luce dei nuovi controlli effettuati dall’agenzia regionale – deputata ad effettuare le analisi delle acque marine – il sindaco Marrone ha firmato l’ordinanza n. 170 che restituisce ai cittadini lo specchio d’acqua prospiciente uno degli arenili storici maggiormente frequentati soprattutto adesso che l’estate bussa alla porta“.

Ad Arpac è affidato il monitoraggio delle acque costiere campane a tutela della salute dei bagnanti, monitoraggio che viene svolto secondo quanto prescrive il decreto legislativo 116/08 e le successive norme attuative. Ogni anno, prima dell’inizio della stagione balneare, una Delibera di Giunta regionale individua le aree non idonee alla balneazione. Con la normativa più recente, datata 2010, le acque di balneazione sono classificate secondo le classi di qualità “scarsa”, “sufficiente”, “buona”, “eccellente”. Le autorità comunali sono tenute a vietare ai bagnanti le aree classificate di qualità “scarsa“,  e quelle indicate in “articolo 7” della vecchia normativa (dpr 470/82), queste ultime indipendentemente dalla classe di qualità. L’elenco dei tratti vietati può tuttavia variare nel corso della stagione balneare, e le autorità comunali sono tenute a segnalare le variazioni.

Il giudizio di idoneità espresso nella Delibera di Giunta regionale deriva dall’analisi statistica dei risultati delle quattro stagioni di monitoraggio precedenti, in particolare sugli esiti analitici di due parametri batteriologici: Escherichiacoli, ed Enterococchi intestinali, considerati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come più specifici rispetto a quelli della vecchia normativa, il DPR 470/82. Quest’ultima prevedeva l’analisi di ben 12 parametri: Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali, Salmonella, Enterovirus, pH, fenoli, tensioattivi, oli minerali, ossigeno disciolto, colorazione e trasparenza. L’adesione alla nuova legge ha destato numerose perplessità da parte di numerose associazioni, comitati e attivisti impegnati nella campagna di riqualificazione del mare italiano.

Dal 2011 al 2015 i km di costa balneabile in Campania sono notevolmente aumentanti: passando dai 309 iniziali ai 407 dello scorso anno.

Dario Striano

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