Ponticelli. Fine pena mai per i 4 boss-macellai

Ponticelli

Fine pena mai per i “macellai” di Ponticelli, i 4 boss che attraverso cruenti omicidi misero a tacere, negli anni ’90, i collaboratori di giustizia.

La Corte d’Assise d’Appello ha condannato all’ergastolo Antonio De Luca Bossa, Roberto Schisa, Antonio Ippolito e Ciro Confessore: e a 30 anni di reclusione Giuseppe Marfella e Antonio Circone. Condanne minori, 15 o 12 anni, per alcuni altri pentiti.

Le  esecuzioni, quattro in totale, avvennero tutte tra il 1994 ed il 2002: ricostruite da latri collaboratori di giustizia durante il processo. Dichiarazioni che stanno avendo in questi giorni tragiche ripercussioni sulla famiglia Sarno, della quale tre esponenti – dallo scorso 30 gennaio – sono stati assassinati per ritorsione.

Il primo delitto in ordine cronologico fu quello di Mario Scala. Il 3 dicembre 1994, in un contenitore della spazzatura a Varcaturo, vennero ritrovate alcune parti carbonizzate del suo corpo. Affiliato al clan che aveva iniziato a collaborare con la giustizia, era stato torturato e dato alle fiamme.

Il secondo omicidio risale al 29 gennaio del 1998. Anna Sodano era in attesa di essere trasferita in una località protetta. Venne fatta sparire dall’albergo in cui si trovava, e da allora di lei si sono perse le tracce. Il suo compagno Gennaro Busiello venne freddato invece il 18 marzo del 2000. Per lui quattro colpi di pistola. Aveva da poco tempo iniziato a collaborare con gli inquirenti.

L’ultimo omicidio è quello di Giuseppe Schisa, risalente al 18 marzo 2002. Fu freddato a Ponticelli, dopo che si sparse la voce a proposito del suo pentimento.

 

 

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