San Sebastiano al Vesuvio  – Le primarie del Pd come in tutta Napoli e provincia, rinviate a marzo. In campo e fuori gli schieramenti l’ombra delle decisioni dell’ex sindaco Pino Capasso che in molti vorrebbero appoggiare uno dei quattro candidati alle primarie, con almeno altri due organizzati a ricoprire il ruolo di vice sindaco e di un assessorato importante. Sì perchè tranne Mimmo Ramondino, gli altri tre candidati, Salvato- re Sannino, Giuseppe Panico e Gianluca Sannino sono tutti collegati all’ex sindaco, sparito dalla scena pubblica dopo la debacle alle regionali e la fine non certo gloriosa del suo consiglio comunale. Se l’op- posizione naturale a Pino Capasso e al suo Pd è stata solo quella di Gennaro Manzo (sue le battaglie per la piscina e altri immobili comunali affidati a scapito dell’ente a privati) ai nastri con una sua lista civica, in vista delle elezioni stanno nascendo diversi movimenti pronti a far tornar bella e vivibile l’ex piccola Svizzera. Michele D’Avino, professionista giovane e rampante ha messo su la Comunità di San Sebastiano al Vesuvio, per ora un movimento che ha già fatto va- rie azioni di clean up sul territorio e sta raggruppando sempre più persone soprattutto tra i giovani professionisti, anche quelli i cui padri erano legati al vecchio sindaco Capasso e oggi non si rivedono nella classe politica che ha governa- to San Sebastiano fino ad oggi. Un’altra lista civica è pronta a metterla in campo Giorgio Gallo che si dice “stanco di una politica personalistica che ha mortificato il territorio e i suoi cittadini”. Torna dopo un periodo di pausa sulla scena politica anche Ciro Di Dato, animatore di Assoimpero oggi in campo con una serie di associazioni di categoria per spingere l’edilizia sotto il Vesuvio anche all’interno della zona rossa, incentivando i condoni edilizi e le ristrutturazioni. Il Movimento Cinque Stelle, avrà una sua lista e tranne qualche mal di pancia in stile grillino il candidato del partito-movimento targato Grillo-Casaleggio dovrebbe essere il giornalista Armando Madeo.

Paolo Perrotta