Dal 2 febbraio in biblioteca una mostra di Franco Porcasi: “Pulcinella, una maschera vesuviana”
San Giorgio a Cremano – Sabato 2 febbraio 2013, presso la Biblioteca Comunale della Città di San Giorgio a Cremano, “Biblioteca di Cultura Vesuviana”, sarà inaugurata la mostra “Pulcinella una maschera vesuviana”. In esposizione dal 2 al 16 febbraio 2013 un ciclo di opere del Maestro Franco Porcasi. In occasione del vernissage, dalle 17 alle 18.30 presso l’emeroteca si terrà il laboratorio “Crea la tua maschera” per bambini di tutte le età, a cura delle Associazioni “Vulcano Monello” e “Lineadarco”. Dalle 18.30 alle 19.30, presso la biblioteca, presenterà la mostra Francesco De Rosa. Interverranno, con il maestro Franco Porcasi, Michele Carbone, assessore alle Politiche Giovanili, Innovazione e Biblioteca, Oriana Russo, responsabile del supporto tecnico ai servizi bibliotecari, l’architetto Mario Scippa ed il musicista Dario Perroni dei Mundu Rua in una performance a cura del “Salotto Letterario Antichità Scippa”. La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.00; il sabato dalle 9.30 alle 13.30 L’evento è promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili, Innovazione e Biblioteca, guidato da Michele Carbone, e rientra nel programma di eventi della Biblioteca Comunale della Città di San Giorgio a Cremano curati dall’Associazione Lineadarco. La maschera di Pulcinella, nata ad Acerra o, secondo un mito meno conosciuto, dalle viscere del Vesuvio, ha rappresentato, nel corso dei secoli, l’espressione verace dei napoletani, incarnati nella condizione della plebe oppressa. Tante sono state le interpretazioni di questa importante figura settecentesca della Commedia dell’arte, il cui modello può essere ravvisato nel mimus albus delle Atellane romane, farse realistiche di origine osca. Le opere di Franco Porcasi, dedicate alla figura di Pulcinella, sono frutto di un lungo percorso di ricerca che giunge ad un linguaggio espressivo originale. Nelle opere grafiche, il segno è l’espressione più immediata che racchiude la forma pensata dall’artista. Continuo o frammentario, esso conchiude i volumi delle figure che scaturiscono dalla stratificazione della memoria storica e iconografica. Nelle opere ad olio, i colori, stesi a spatola sul cartone, sulla tavola o sulla tela fissata al telaio con la faccia a vista senza l’imprimitura, costruiscono a strati l’immagine precedentemente tracciata in abbozzo. Questo personale, impegnativo e originale procedimento tecnico, che l’artista usa da più di un trentennio e che è il suo linguaggio maturo di pittore, crea impasti e velature di raffinata tessitura, ne risulta una superficie opaca dal valore “tattile” morbido e abraso. Il percorso espositivo intitolato “Pulcinella. Una maschera vesuviana” trae origine dal forte legame dell’artista, napoletano di nascita, con il territorio vesuviano, dove egli vive da oltre quarant’anni. La ricerca sulla “vesuvianità” si coniuga con la “napoletanità” espressa dalla maschera di Pulcinella, un personaggio complesso per le diverse sfaccettature del suo carattere. L’allegria e la spensieratezza, infatti, non escludono la tristezza inconsolabile che deriva dallo stupore ingenuo con cui questa maschera guarda alle cose della vita. I volti e le espressioni di Pulcinella, nelle opere di Franco Porcasi, comunicano differenti stati d’animo, spesso contrastanti: pigrizia, gioia, generosità, sensualità, malinconia, astuzia. Lo ritroviamo seduto a pensare o a meditare, oppure intento a ballare o suonare con trombetta, mandolino, violoncello o tamburo. E, ancora, ritratto in aspetti grotteschi e in posizioni surreali, come ad esempio legato ad un filo sospeso che scende dal cielo. Il Pulcinella raffigurato da Franco Porcasi, in definitiva, esprime e comunica sentimenti universali ed è erede della lunga tradizione artistica ed iconografica che va da Giandomenico Tiepolo a Pablo Picasso, da Gino Severini ad Alberto Chiacone, da Armando De Stefano a Lello Esposito.
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