Elvira Romano, penalista “timida” che fa la vice sindaco per le due figlie nel ricordo del suocero

romano elvira

Pomigliano d’Arco – Elvira Romano, classe 1974, è riuscita, alla prima esperienza politica, ad essere la più votata alle scorse elezioni, con 781 preferenze. Oggi è il vicesindaco e l’assessore al personale e alla macchina amministrativa. La Romano è la moglie di Celestino Alloca, figlio dell’ex sindaco di Somma Vesuviana Raffaele Alloca, per tutti “Re Ferdinando”. Si definisce una “timida”, nonostante sia un avvocato penalista e pure bravo. Si aspettava un risultato elettorale così alto? All’inizio della campagna elettorale no, gli ultimi giorni sì. Perché la gente ha iniziato a riconoscermi e a dirmi frasi di stima e incoraggiamento. Non ho fatto comizi, solo un intenso porta a porta. Vado fiera di non aver mai fatto promesse, mi sono limitata a mettere a disposizione le mie capacità. Questa prima esperienza politica è certamente impegnativa, ma tra noi assessori c’è collaborazione massima, grazie anche alle capacità del sindaco che è riuscito a metterci in sinergia. Quanto tempo dedica all’attività di assessore? Lavoro tutta la settimana, compreso  il sabato e la domenica, con la partecipazione ad eventi e manifestazioni. Le riunioni in Comune per me sono fondamentali perché mi permettono di conoscere le problematiche degli assessorati. Il martedì e il giovedì sono i giorni più impegnativi, perché siamo in Comune tutto il giorno fino a tarda sera. Inevitabilmente si finisce per sottrarre tempo al lavoro e alla famiglia, ma io lo faccio con spirito positivo perché è per il bene dei cittadini. Il personale presente al Comune è valido, e mi ha accolto con favore. Da vicesindaco mi trovo a rispondere a molte richieste, purtroppo, per lo più, di persone che chiedono di lavorare. Noi purtroppo possiamo fare poco, ma stiamo facendo del nostro meglio per provare ad aumentare le possibilità occupazionali del territorio. Una giunta con più donne, come vuole la nuova normativa, ha dato valore alla macchina amministrativa? Penso che le donne hanno una capacità di sintesi e di organizzazione, in media, più elevata. Fino ad ora ho sempre coordinato solo me stessa e la mia famiglia, ma ho sempre pensato che una collettività vada amministrata proprio come una famiglia, quindi ragiono con lo stesso spirito. Quanto è stata importante la sua famiglia per la sua formazione politica? Ho vissuto la politica in casa indirettamente, vedere con quale impegno e tenacia mio suocero svolgeva la sua attività di sindaco ha consolidato i miei valori. Se ho fatto questa scelta è anche per le mie due figlie, di 9 e 5 anni, perché voglio che vivano su un territorio sempre migliore. Farà il sindaco nel futuro? Adesso sto seminando, poi se nel futuro dovessi essere scelta per diventare sindaco, non vedo perché no. A Pomigliano o a Somma Vesuviana? Sono di adozione sommese, ma resto pomiglianese.

Daniele De Somma

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