Terra dei Fuochi ad Ercolano: Il sindaco Buonajuto incontra gli attivisti del Comitato Ambiente Vesuvio

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Si scrive San Vito al Vesuvio, ma si legge Terra dei Fuochi sotto il vulcano: questa mattina una delegazione di cittadini, proveniente dalla zona nord di Ercolano, ha incontrato il sindaco Ciro Buonajuto per esporre le criticità che interessano l’area di accesso al Parco Nazionale del Vesuvio, oggetto negli anni, di continui sversamenti abusivi di rifiuti e di roghi tossici.

I residenti dopo aver segnalato al primo cittadino la continua presenza di  stormi di gabbiani e, al mattino e alla sera, le esalazioni di fumi che emanano un odore forte e acre in orari prestabiliti, segnali che, a detta del Comitato Ambiente Vesuvio, lasciano presagire un’attività ancora costante di sversamenti e roghi; ha richiesto degli interventi da parte dell’amministrazione comunale volti a porre fine al biocidio vesuviano: ed in particolare, un presidio fisso di uomini e un sistema di videosorveglianza che impediscano l’avvelenamento dell’aria e dei terreni fino all’azione di bonifica: “Alla delegazione di cittadini – ha detto il sindaco di Ercolano – ho innanzitutto ribadito che l’impegno del Comune per la risoluzione di tali criticità in quell’area rappresenta una priorità per la nostra Amministrazione. Già nei mesi scorsi, ho incontrato i vertici dell’Esercito in Campania per chiedere ufficialmente la presenza dei militari a presidio dell’area – soprattutto nel corso della stagione estiva – interessata da roghi di spazzatura. Analoga richiesta l’ho formulata alla Capitaneria di Porto di Torre del Greco che ha già potenziato il controllo, in questo caso, dei lagni che dal Vesuvio sfociano in mare, spesso illecitamente utilizzati per lo sversamento di rifiuti. Proprio in merito alla zona alta della città, l’assessore Di Fiore ha realizzato un progetto, in collaborazione con Cnr, Università Federico II, per il monitoraggio di aria ed acqua al fine di tutelare la salute dei cittadini. Per tale progetto, a inizio 2016, verrà presentata richiesta di finanziamenti europei nell’ambito del progetto Life 2015-2020. Con la decisiva collaborazione di Governo e Regione Campania, infine, il nostro obiettivo  è quello di poter realizzare la completa bonifica del territorio cittadino dalle ecoballe ancora stoccate nelle aree utilizzate come discarica fino a qualche anno fa. È un obiettivo ambizioso e costoso, ma raggiungibile con la collaborazione e la piena presa di coscienza di tutte le istituzioni coinvolte. In più stiamo cercando di partecipare al Piano Triennale della Videosorveglianza che, tramite un finanziamento regionale, dovrebbe prevedere lo stanziamento di 300 mila euro per l’installazione di telecamere di sicurezza sul territorio, da porre in diverse zone della città, tra cui i punti di accesso alla Contrada Novella Castelluccio: zona particolarmente interessata al biocidio“.

In attesa dei progetti che l’Amministrazione ha intenzione di perseguire nel breve e medio termine, il sindaco Buonajuto ha ipotizzato un’azione di contrasto agli svernamenti che ricorda il Modello Ercolano per La Legalità perseguito per sconfiggere, anni fa, il fenomeno del racket. Il primo cittadino si è detto disponibile a dare il suo numero personale di cellulare a due persone incaricate, poi, di segnalargli tempestivamente svernamenti e roghi: “Siamo soddisfatti di questo primo incontro – ha detto padre Marco Ricci, attivivissimo da anni sulla questione Terra dei Fuochi – Ho intravisto una volontà di lavoro da parte dell’A.C. attraverso proposte concrete e fattibili. Anche se quello di cui il territorio ha bisogno è un’azione di sensibilizzazione“.

Un’azione di sensibilizzazione che passa inevitabilmente per lo sviluppo del Parco Nazionale del Vesuvio, ente che stenta a decollare nonostante le bellezze naturalistiche dell’area protetta, e che potrebbe ben accompagnare “l’educazione delle coscienze” che il parroco sta portando avanti nella contrada ercolanese e che ha permesso, lo scorso anno, il ritrovamento di circa 100 fusti tossici a Cava Montone: area per cui il Comune ha chiesto il dissequestro per provvedere, con fondi regionali, alla bonifica che permetta lo smaltimento dell’amianto: “Le denunce in queste anni, seppur parziali, sono aumentate – ha concluso Padre Marco Ricci Adesso attendiamo l’azione della Magistratura“.

Dario Striano

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