(Video) San Giorgio a Cremano. La maggioranza è compatta intorno al Sindaco. Bufera al consiglio comunale dopo l’inchiesta sugli appalti truccati.

La maggioranza è compatta intorno a Giorgio Zinno. Il consiglio comunale, dopo la bufera dei presunti appalti truccati a San Giorgio a Cremano, iniziato con circa un’ora di ritardo, e caratterizzato da toni forti e dichiarazioni al veleno, ha comunque messo in evidenza la solidarietà e la fiducia espresse dai consiglieri di maggioranza nei confronti del capo del governo cittadino.

http://youtu.be/y_o9lTb7pMk

Dopo le dichiarazioni del Presidente del consiglio comunale Ciro Russo (nel video),  riguardanti l’inchiesta  che la Procura di Napoli ha avviato su un presunto giro di mazzette e gioielli in cambio dell’affidamento di alcune procedure di gara relative ai Lavori pubblici nel comune vesuviano, e che ha portato alla carcerazione preventiva (ai domiciliari) del dirigente del settore pianificazione urbanistica e lavori pubblici, Carmine Intoccia , dei funzionari Raffaele PelusoLeone di Marco (fratello di Aquilino, ex leader dell’opposizione in consiglio comunale), Brigida De Somma e dei due imprenditori che avrebbero beneficiato degli appalti, Luigi D’Alessandro e Giuseppe Catauro, è stato lo stesso sindaco Giorgio Zinno, raggiunto da un avviso di garanzia, insieme al suo predecessore Mimmo Giorgiano, a prendere parola chiarendo la sua posizione: “Quando ho saputo di essere indagato mi è crollato il mondo addosso. Sono innocente! Non bisogna sbattere il mostro in prima pagina. Ho fiducia nell’operato della magistratura e pertanto non mi dimetto, ma continuerò, mattone dopo mattone, a fare della casa comunale il palazzo di vetro che ho intenzione di “costruire“.

Dopo le parole del primo cittadino, i consiglieri del Movimento 5 Stelle, da tempo impegnati nella denuncia sulla gestione degli appalti pubblici in città, hanno richiesto le dimissioni del leader del PD locale: “È sua la responsabilità politica di quanto avvenuto.- ha detto il capogruppo dell’opposizione Danilo Roberto CasconePerché questa nuova amministrazione è la continuazione di quella precedente. E perchè lei era Assessore al ramo competente e quindi non poteva non sapere.Pertanto dovrebbe rassegnare le dimissioni e dare nuovamente la parola ai cittadini“. “È il suo stesso Partito – ha continuato il consigliere Maiolino,rivolgendosi al sindaco – che ha richiesto le dimissioni in casi simili“.

Al veleno anche il consigliere d’opposizione Aquilino Di Marco, il cui fratello, il funzionario del Comune, Leone, è agli arresti domiciliari per la stessa inchiesta che ha messo sotto scacco imprenditori, dirigenti e politici di San Giorgio. L’ex leader dell’opposizione, dopo aver ringraziato il M5S per “la battaglia politica e non personale intrapresa“, e dopo aver apostrofato come “atto vile il rifugiarsi – da parte del sindaco- dietro la Bassanini “- legge che prevede la separazione tra macchina amministrativa e ceto politico – ha dichiarato di aver presentato una denuncia, a fine 2012, assieme all’attuale presidente del consiglio Ciro Russo, riguardante una procedura d’urgenza, “voluta dall’assessore ai lavori pubblici (all’epoca Giorgio Zinno) 2 giorni dopo il ballottaggio per le elezioni amministrative“, riguardante la manutenzione straordinaria di alcune strade cittadine: “Procedura – ha detto Di Marco – avviata con l’urgenza che poi, come per magia è venuta a mancare nel periodo successivo”.

Sotto accusa, poi, anche la mancata applicazione della Stazione Unica Appaltante, la cui mozione presentata l’11 Febbraio 2013 è stata approvata soltanto 9 mesi dopo, senza però alcun proseguimento attuativo: “Perchè sindaco non avete voluto la stazione unica appaltante, garanzia di trasparenza e legalità per le gare di evidenza pubblica?! – ha concluso l’ex candidato a sindaco – Spiegateci perchè non avete voluto la Stazione Unica Appaltante!“.

In ogni caso, piena sinergia tra le forze della maggioranza sulle linee guida d’indirizzo della nuova amministrazione comunale. Il centrosinistra è compatto intorno al suo sindaco, in attesa che la Magistratura faccia luce sull’indagine balzata sulle prime pagine dei quotidiani e Tg nazionali.

Dario Striano

 

 

 

 

 

 

I commenti sono disabilitati