Napoli, il procuratore Roberti: “Così si combatte la Camorra…”
“Oltre alle misure a cui abbiamo dato un contributo al Comitato nazionale, che credo possano essere efficaci e che riguardano l’ordine pubblico, quindi la sfera emergenziale, abbiamo segnalato al Ministro anche interventi di tipo sociale, per le scuole, tutti quelli cioè che servono a contenere la camorra in ambiti marginali”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti a margine di un incontro in prefettura, a Napoli. “I 200 uomini in più – ha ricordato Roberti – servono per il controllo del territorio maè bene sottolineare che parliamo di controllo investigativo. I militari dell’Esercito servono su obiettivi fissi, ma sul territorio servono più investigatori”. Roberti, chiarendo alcuni punti emersi dalla riunione con il ministro dell’Interno due giorni fa: “Tutti devono attivarsi. Per combattere la camorra una maggiore circolazione delle informazioni che possano permettere ai prefetti di fare le proprie valutazioni e svolgere indagini in materia di interdittive antimafia e sul controllo dell’infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti e questo – ha concluso – può avvenire solo attraverso maggiore sinergia tra organismi amministrativi e giudiziari”.
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