Portici. Accusato di concussione: sotto torchio ex Assessore.

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Sotto torchio l’ex assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Portici, Rosario Frosina. Il responsabile all’Urbanistica durante il mandato Cuomo è accusato del reato di “concussione”, e di aver, dunque, “abusato del suo ruolo politico”, minacciando una società nella gestione di un locale, sito nel Porto del Granatello.

I fatti relativi all’indagine, diretta dal pm Graziella Arlomede, risalgono all’estate del 2010, quando il Frosina- secondo l’accusa- avrebbe avvicinato due giovani imprenditori per accordarsi sulla gestione di un locale sul Lungomare porticese.

L’accordo prevedeva l’utilizzo di una piattaforma dal Maggio al Settembre 2010, per un prezzo oscillante intorno ai 200 mila euro. Sorti però problemi relativi alla consegna e all’apertura dell’esercizio, l’ex assessore avrebbe cominciato a fare pressione ai danni dei due giovani imprenditori, difesi dall’avvocato Giuseppe Ferrara, per ottenere la cifra pattuita. “Pressioni riconducibili al ruolo politico dell’imputato” che avrebbe, infatti, minacciato più volte la ditta, di “utilizzare più uffici pubblici comunali nell’eseguire una serie di controlli al locale”.

Pretese economiche e minacce sarebbero poi state accompagnate “dal vincolo della presenza del figlio dello stesso Frosina in società”, e dall’imposizione di rivolgersi a determinate ditte nell’affidamento di alcuni lavori.

In sede di apertura dell’udienza preliminare, svoltasi lo scorso 6 Novembre al Tribunale di Napoli, l’ex Assessore, tramite il suo legale, ha fatto presente al gup di voler sottoporsi ad esame. Udienza slittata, dunque, al 22 Maggio, quando Frosina sarà chiamato a “chiarire meglio la sua posizione dinnanzi al giudice”. Spetterà a questi poi decidere per il “non luogo a procedere” o per il “rinvio a giudizio”. In attesa della decisione, il Comune, rappresentato dall’avvocato Maurizio Io Iacono, si è costituito immediatamente parte civile nel procedimento.

Rosario Frosina risulta anche destinatario di uno dei 23 avvisi di garanzia notificati dalla Procura di Napoli, lo scorso Novembre 2014, a 23 tra dipendenti comunali e imprenditori, per “associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, falso ideologico e corruzione”. Tra i nomi delle indagini, coordinate sempre dal pm Graziella Arlomede, risaltano quelli dell’ex dipendente comunale Pierino Piro, all’epoca addetto all’ufficio gare e contratti e dell’imprenditore Paolo De Filippis: i due, assieme all’ex responsabile all’urbanistica, erano già stati destinatari di analoghe misure nel 2009, poi estese ad altri 10 dipendenti comunali e a 9 imprenditori. L’accusa è di aver “truccato”, e di essersi poi aggiudicati, gare di evidenza pubblica, alle quali i tre avrebbero partecipato mediante imprese a loro riconducibili. Una volta vinto l’appalto, sempre secondo le accuse, gli indagati avrebbero imposto il subappalto dietro pagamento di una tangente. Sotto la lente degli inquirenti progetti dal valore complessivo di ben 22 milioni di Euro, la cui manomissione delle buste sarebbe avvenuta tramite la complicità di altri dipendenti comunali.

 

Dario Striano

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