Parte da Sant’Anastasia Monitoraggio Satellitare per il controllo del territorio ed il contrasto all’abusivismo edilizio del Comune di
SANT’ANASTASIA – Al via al progetto di “Monitoraggio Satellitare per il controllo del territorio ed il contrasto all’abusivismo edilizio del Comune di Sant’Anastasia”. Consentirà all’Ente di usufruire dei dati tecnologicamente innovativi della MARSEC (Marsec Mediterranean Agency For Remote Sensing And Environmental Control) per la condivisione delle informazioni sullo stato attuale e sull’evoluzione del territorio oltre che per interventi di pianificazione e controllo. “Sfatiamo così le convinzioni di chi afferma che il sindaco è a favore dell’edilizia in zona rossa, perché è esattamente il contrario – chiarisce subito l’ass. Giancarlo Graziani. D’ora in poi si fa sul serio nel prevenire e contrastare sul nascere ogni forma di abusivismo edilizio, puntando ad avere un territorio controllato da un sistema “democratico”, qual è il monitoraggio satellitare, per cui i cittadini potranno stare tranquilli che non vi sarà e non vi potrà essere “favoritismo” per nessuno, il territorio sarà tutelato ed il suo sviluppo potrà essere programmato meglio e su basi certe”. Il nuovo sistema di controllo è stato illustrato nei particolari dal direttore commerciale del Marsec, società pubblica-privata di Benevento e dall’ing. Roberto Castelluccio, firmatario del progetto, che si basa su rilevamenti di dati ottici. In pratica le immagini satellitari del territorio di Sant’Anastasia andranno in un data-base, poi lavorate e sovrapposte sia con le attuali mappe catastali, già obsolete, che con le “mappe periodiche” fornite dal satellite. Le difformità evidenziate, con una ispezione del territorio fino a 60cm da terra, saranno oggetto di verifica al fine di stabilire se si è dinanzi ad un probabile abuso edilizio. Scatteranno così le indagini della P.M. e CC. e, nel caso venga rilevato, l’abuso potrà essere fermato sul nascere. Le immagini satellitari acquisite per il Comune di Sant’Anastasia potranno essere utilizzate anche per differenti applicazioni: Trasporti, Attività produttive, Agricoltura, Ambiente etc. Le risoluzioni delle immagini acquisite saranno idonee anche alla creazione di altri prodotti cartografici per analisi tematiche, applicazioni ambientali, socio¬economiche, catasti agricoli, applicazioni GIS ad alta precisione. Tra le attività relative al “Monitoraggio Satellitare per il controllo del territorio ed il contrasto all’abusivismo edilizio” citiamo le seguenti: Raccolta di dati e delle cartografie di base (Aerofotogrammetria – Cartografia Catastale); Realizzazione del S.I.T. per il confronto dei dati, con un inserimento e georeferenziazione della Aerofotogrammetria e della Cartografia Catastale (fornite alla ditta dal Comune di Sant’Anastasia in formato digitale); analisi del S.I.T. per la definizione dei nuovi volumi rilevati e la determinazione dei riferimenti catastali; n. 3 redazioni di schede di rilevamento per ogni edificio evidenziato dalla procedure di change detection, complete di visure catastali; n°3 inserimenti nelle schede dei dati provenienti dai sopralluoghi della Polizia Municipale. La società, che ha testato lo strumento per circa tre anni con ottimi risultati, dovrà dislocare una propria unità operativa presso il Comune di S. Anastasia per implementare e velocizzare la ricerca dei dati relativi alle violazioni edilizie, contribuendo in tal modo alla realizzazione di un presidio permanente anti-abusivismo edilizio. “Il costo del servizio (€ 46.222,00 Iva inclusa) può sembrare eccessivo per un anno, ma lo ritengo un investimento a lungo termine, se consideriamo che, eliminando l’abusivismo sul nascere – precisa l’ass. Giancarlo Graziani – si evitano costi ed adempimenti conseguenti all’abusivismo, quindi vi sarà un risparmio per l’Ente e un notevole beneficio per il territorio e per, ad esempio, progettare meglio il PUC”. “Siamo impegnati sin dall’inizio dell’amministrazione sul problema della tutela del territorio, stretto da una morsa di vincoli, di cui il più pesante è quello della zona rossa. Un territorio non controllato andrebbe a rendere complicata una situazione già di per sé complessa, nata, secondo me – dice il sindaco Carmine Esposito – da responsabilità politiche del passato. La soluzione, pertanto, è quella di bloccare sul nascere l’abuso e non intervenire quando ormai lo scenario è complicato da un fabbricato già realizzato abusivamente, poi abitato, poi inserito in una richiesta di condono, poi soggetto a sentenza di abbattimento e di conseguenti tensioni sociali. E’ necessario mettere in moto la legalità ed il controllo, così finisce anche l’epoca della gestione clientelare dell’abuso e non si potrà più rispondere al cittadino abusivo con la fatidica frase:”Vediamo che si può fare!”. Il cittadino deve sentirsi tutelato da uno strumento che abbiamo scelto proprio per conservare il territorio in condizioni ottimali e ci può dare dati certi per possibilità di sviluppo, perché mettiamo fine all’abuso. Accanto a ciò continueremo la battaglia sulla “zona rossa”.
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