I sindacati sul piede di guerra. “Se la Fiat non formalizzerà le assunzioni entro lunedì adiremo alle vie legali”
Pomigliano d’Arco – Se entro lunedì prossimo la Fiat non ottempererà alla sentenza del Tribunale di Roma, con l’assunzione nella newco di Pomigliano, di 145 iscritti alla Fiom, il sindacato agirà per vie legali, presentando anche una denuncia penale. Lo ha annunciato Raffaele Ferrara, uno dei legali del sindacato metalmeccanici della Cgil, intervenendo ad un’assemblea dei lavoratori della Fiom, svoltasi all’Hotel Quadrifoglio di Pomigliano, a poche centinaia di metri dallo stabilimento Fiat. L’avvocato ha anche affermato che i sindacati firmatari dell’accordo non potranno presentare ricorso alla sentenza: “Il segretario campano della Uilm – ha aggiunto Ferrara – non sa di cosa parla quando afferma che si appelleranno alla sentenza. Non ci sono presupposti giuridici che gli consentano di presentare un ricorso”. Il legale, infine, ha ricordato che, nei mesi scorsi, la Fiom ha presentato altri ricorsi, per i quali si è in attesa di discussione e delle relative sentenze da parte dei tribunali interessati: “Uno in particolare – ha concluso – che riguarda l’articolo 2112 per la cessione d’azienda, se vinto riporterà tutti quanti i lavoratori ancora fuori dalla newco in fabbrica”. “Mi auguro, visto che la Fiat sino ad ora è stata zitta, che rispetti quella sentenza, la applichi e si renda conto che c’é bisogno di ricostruire rispettando le leggi, la Costituzione del nostro paese”. Così, a margine del direttivo regionale della Fiom-Cgil Emilia-Romagna, il segretario nazionale della Fiom, Maurizio Landini. “E’ una vittoria dei lavoratori e delle lavoratrici, dei nostri iscritti che solo per essere iscritti alla Fiom sono discriminati. Penso – ha aggiunto Landini – che questa sentenza del Tribunale di Roma dovrebbe mettere la parola fine alle titubanze, ai silenzi, ai ritardi che la politica, il governo, il parlamento hanno avuto su questa vicenda”. Ad ogni modo, ha argomentato ancora il numero uno della Fiom, “c’é sempre il problema di fondo che riguarda cosa concretamente la Fiat intenda fare perché – ha concluso – la preoccupazione di questo paese è che la Fiat non investa e se ne voglia andare: questo è un punto che dev’essere chiarito al più presto”.
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