Guido Navarra, il ritorno per la rinascita di Volla. “La politica come servizio perche’ non vinca la legge della forza, ma la forza della legge a disposizione di tutti e non di pochi eletti”
VOLLA – “Purtroppo quando alle logiche della politica si sostituiscono quelle degli interessi di parte, una città non cresce e le opportunità che si potrebbero lanciare, diventano zavorre, problemi insormontabili”. Guido Navarra, medico e politico di lungo corso, proprio nel periodo più nero che sta attraversando la città da lui governata per due mandati, ha deciso di ributtarsi nella mischia. “Non volevo candidarmi, figuriamoci. Per anni ho lavorato all’interno del Partito Democratico per il rilancio dei giovani e delle idee comuni contro quelle personali, il partito però ha voluto un gesto di responsabilità e mi son visto catapultato nuovamente nella corsa per il consiglio comunale. Questa volta però, alla passione per la politica e basta, si è sostituita la voglia concreta di far rinascere questa città che con l’amministrazione di centro-destra ha attraversato il periodo più brutto e buio della su vita”. Medico affermato, cattolico impegnato, padre e marito modello, Guido Navarra ha dedicato più di metà della sua vita alla politica “sempre tentando di privilegiare gli interessi generali della citta’ ”, tiene a precisare specie in una campagna elettorale dove i colpi bassi, le lettere anonime e la macchina del fango l’han fatta da padrona. “Avevamo deciso di metter su una squadra capace di mandare a casa Ricci e co. massimi esponenti dell’incapacità amministrativa e gestionale, tanto che i trend di Volla in netta crescita fino a metà degli anni 2000, oggi ci danno come una città in perdita che una sua dignità non ce l’ha ancora e soprattutto per troppi anni amministrata da incapaci. Due esempi su tutti: la gestione pessima del Centro Agroalimentare e quella ancora più pericolosa del Puc, bloccato, rigettato e rispedito al mittente proprio da quella Provincia di Napoli dove l’ex sindaco Ricci siede come consigliere provinciale in quota Pdl, il partito del presidente Cesaro”. Dottore Navarra, come è nata la sua candidatura? “Angelo Guadagno e i vertici provinciali e nazionali del Partito Democratico, mi hanno chiesto un ulteriore sforzo ed io per spirito di servizio, ho accettato . Fino a prima della candidatura avevo indicato a tanti amici e ad amiche che mi conoscono e apprezzano da anni, di votare i giovani, per dar spazio ad un vento nuovo”. A Volla quelle che dovevano essere le leve per lo sviluppo, son diventati problemi. Ci può spiegar perché il Centro Agroalimentare fa acqua da tutte le parti e il Puc è diventato un caso nazionale ad esempio per la mala gestione della cosa pubblica? “Andiamo per ordine: il centro agroalimentare e il Puc devono tornare ad essere per davvero occasioni di sviluppo e di lavoro. Il problema è la gestione che se ne fa. Mi spiego meglio: a Volla il problema vero a parte l’incapacità strutturale di una intera classe dirigente di centro destra, è di carattere sostanziale. Quando la politica, infatti, sottostà alle logiche dell’economia di pochi, non va bene. La gente grazie a Dio se ne accorge. Il Puc di Salvatore Ricci è diventato un pacco, a scapito di tante famiglie vollesi che avevano sognato una casa per i propri figli, magari sui terreni lasciatigli dai propri genitori. Le vollesi e i vollesi, però non si faranno ingannare da Ricci. Noi siamo una forza politica e umana concreta, seria e con una storia chiarissima: non chiederemo mai alla Provincia, alla Regione o al Governo cose che sappiamo di non poter chiedere. Né tantomeno il dottore Guadagno, medico stimato e persona perbene, o tutti gli esponenti della nostra coalizione sono andati in giro a promettere e prendere impegni per la cementificazione di Volla. Noi il Puc lo vogliamo. E vogliamo sia un piano che disegni una città a misura d’uomo, dando spazio alle donne, ai giovani e agli anziani. Ma soprattutto vogliamo un Puc che produca ricchezza per la città e non per pochi. I cittadini, devono sapere tutta la verità. E cioè che la mancata ratifica della conclusione della Conferenza dei Servizi in Provincia del giugno 2011 da effettuare ad agosto, con l’appoggio serio e intelligente dell’opposizione è solo colpa di Ricci e della sua amministrazione, della sua incompetenza e delle sue troppe promesse. Questi i fatti: il 12 luglio il governo nazionale emano’quella che è stata definita la legge “Sviluppo Italia”, che in sostanza prevede la riconversione di aree produttive dismesse, con l’aumento del 20% della volumetria anche in deroga ai piani sovra ordinati. Questo permette l’intervento dei grandi imprenditori per fare case. Alla luce di questo il sindaco Ricci, con calcoli alla mano avrebbe potuto accettare le “indicazioni” della Provincia a riguardo e accettare un Puc con la realizzazione di 1210 nuovi alloggi. Purtroppo per gli interessi di pochi l’ex sindaco Salvatore Ricci ha distrutto il sogno di tante famiglie vollesi. Il 5 agosto infatti, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto approvare i 1210 alloggi acconsentiti dalla Provincia che andavano a favorire l’edilizia civile di tipo “familiare”, ma ha preferito di tirare la corda per garantire gli interessi di pochi. Quando il Puc si approverà, renderà la città migliore, e non l’approverà Salvatore Ricci che perderà le elezioni, perché la gente ha capito e non si lascia più ingannare da inutili promesse. Ancora in queste ore vogliono far credere che il Puc sia stato approvato dalla Provincia. Tutto falso. Stanno dando solo numeri e stanno vendendo fumo. Per il centro agro-alimentare basta solo dire che non si riesce a rilanciare questa struttura,nonostante che dal 2005 sino stati stanziati oltre 18 milioni di euro, per le opere infrastrutturali, indispensabili per la funzionalita’ del centro stesso e si potrebbe continuare. Puc, Centro Agroalimentare, insomma Ricci tutto un disastro? “Vogliamo parlare del dissesto delle finanze dell’Ente. Vogliamo parlare delle tante ditte che vantano da mesi crediti col Comune che intanto si diverte tra spettacolini di quart’ordine e pizzate e basta, senza costruire per la città? E’ assurdo infatti che l’amministrazione Ricci accerti 3milioni di euro derivanti dalla Tarsu, ma che al Comune siano entrati solo 900 mila euro. Gli altri soldi? E’ assurdo che un Comune non abbia soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti e faccia anticipi di cassa da restituire con gli interessi per un valore di 1,5 milioni di euro. La gente di Volla deve dire basta e voltare pagina. Bisogna intervenire sulla macchina comunale così da produrre efficienza e operosità. Non solo la piazza per ridare dignità alla città, insomma. Bisogna riaffermare con forza il primato della politica sull’economia e prevenire conflitti di interessi. Tutti devono poter avere le stesse possibilità di vivere in una casa decorosa e in una città giusta. Purtroppo a Volla una certa imprenditoria è troppo invadente nella politica.E si capisce perche’! Oggi,i cittadini di Volla,di fronte a tante coalizioni ambigue e non chiare,che domani potrebbero trovarsi in evidenti conflitti di interesse,devono sapere che la vera ed unica alternativa ai guasti e disastri del centrodestra di Ricci e’ solo il centro-sinistra guidato da Angelo Guadagno. Solo con un cambiamento in questa direzione la città potra’ rivivere tempi migliori, e noi crediamo che il cambiamento sia adesso”. Duro ma responsabile, Navarra torna il condottiero di una volta, quando con un gruppo di allora giovani dirigenti di sinistra, dichiarò guerra al potere democristiano, battendolo. “Vorrei fare alcune riflessioni sul senso e sulla ragione del mio esserci ancora, in un momento di antipolitica imperante. La politica resti servizio ed impegno per il bene comune e non puo’ interessare solo una piccola parte di cittadini. La politica qundi come servizio perche’ non vinca la legge della forza, ma la forza della legge. La politica deve accompagnare le persone verso orizzonti alti,fissando mete valoriali; una politica modesta,talvolta meschina,delude e scoraggia. Bisogna creare un anuova vicinanza tra il senso del vivere e la politica, intesa come capacita’ di migliorare insieme e tutti,perche’ al debole non venga negata l’opportunuta’ di trovare risposta ai suoi bisogni e diritti. Affinche’ questo avvenga e necessario che la politica resti mezzo e non fine, solo servizio e non dominio, ambizione smodate, nella migliore delle ipotesi solo di poltrone Cosi’ intesa la politica puo’ essere per davvero” un ‘alta forma di carita’”, come disse Paolo VI nel 1972.”
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