CONTRO IL CAPORALATO – La filiera corta, la passione e l’agricoltura 2.0, la ricetta di Pasquale Imperato
Albicocca vesuviana e Pomodorino del Piennolo D.O.P: da eccellenze vesuviane a eccellenze campane, grazie alla filiera corta e a “Sapori vesuviani” di Pasquale Imperato. L’Albicocca e il Pomodorino del Piennolo D.O.P sono da sempre le eccellenze del territorio vesuviano. Arrivano dal campo alla tavola grazie al rapporto diretto tra consumatore e produttore, il quale può essere il semplice contadino o un’azienda agricola, come quella di Pasquale Imperato, “Sapori Vesuviani”.
Grazie alla legge 228, conosciuta come “legge di orientamento”, entrata in vigore nel 2001, cambia il ruolo del contadino che da coltivatore diviene imprenditore agricolo. Questa posizione innovativa permetterebbe la costituzione delle fattorie didattiche, incentrate sull’educazione alimentare, e degli agriturismi, i quali pongono i turisti a contatto con il campo e gli animali.
Nel territorio vesuviano il contadino ha la possibilità di vendere direttamente i propri prodotti: mediante la filiera corta, albicocche e pomodorini passano dalle mani del produttore direttamente a quelle del consumatore, dal campo alla tavola. Le Albicocche vesuviane, vendute a 0,40€, e i Pomodorini del Piennolo, venduti a 0,60€, non hanno più la necessità di servirsi del fruttivendolo per essere messi sul mercato: la filiera corta permette di risparmiare tempo e di mantenere intatti i sapori originali della frutta. In questo modo, il produttore guadagna e il consumatore risparmia. Sul metodo della filiera corta si basa anche l’Azienda Agricola “Sapori Vesuviani” di Pasquale Imperato, situata nel Parco Nazionale del Vesuvio e specializzata nel recupero delle produzioni tipiche del territorio vesuviano destinate alla trasformazione artigianale. Pasquale Imperato ha come obiettivo quello di portare frutta, confetture, succhi e passati in tutto il territorio vesuviano. Ottenuto il primo posto in Campania e finalista nazionale al Concorso Oscar Green nel 2011, sfrutta una serie di innovazioni da lui ideate per far conoscere i prodotti vesuviani su una scala più ampia.
In primis, ha utilizzato il suo nuovo packaging regalo del Pomodorino del Piennolo, il cui progetto è stato finanziato dal Ministero dell’Industria e seguito dalla Facoltà Agraria, al fine di fungere da insegnamento o ispirazione agli studenti universitari. Invece, grazie al progetto “Campania trasparente” è stata creata un’app che permette la geolocalizzazione delle aziende, controllare i prelievi dei prodotti agroalimentari e conoscere le loro analisi. “Le analisi dei prodotti hanno constato che il problema “terra dei fuochi” tocca l’1% del nostro territorio. I prodotti campani oltre ad essere i più controllati, sono anche i più buoni” ha così affermato Pasquale Imperato, orgoglioso dei risultati ottenuti dai prodotti vesuviani.
Filomena Romano
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